L’Adone di Giambattista Marino. Mito - Movimento - Maraviglia (Sammelband)

Atti del Convegno internazionale (Humboldt-Universität zu Berlin, 1-2 luglio 2019), a cura di Roberto Ubbidiente


Allgemeine Angaben

Herausgeber

Roberto Ubbidiente

Verlag
Aracne
Stadt
Roma
Publikationsdatum
2021
Reihe
Mignon, 1
Weiterführender Link
https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/l-adone-di-giambattista-marino-roberto-ubbidiente-9791259943453.html
ISBN
979-12-5994-345-3 ( im KVK suchen )
Thematik nach Sprachen
Italienisch
Disziplin(en)
Literaturwissenschaft
Schlagwörter
Epos, Barock, Mythos, Marino Giambattista, Marino, Seicento, Italienische Literatur des 17. Jahrhunderts, Marinismus, Adon, Marino Giovan Battista, L'Adone

Exposé

Il volume raccoglie gli Atti del convegno internazionale sull’opus magnum mariniano organizzato nel 2019 dall’Istituto di Filologie romanze dellaHumboldt-Universität zu Berlin, per celebrare il 450mo anniversario della nascita del massimo esponente del Barocco letterario italiano. Di taglio eminentemente multidisciplinare e intermediale, le indagini cui il poème de paix (Chapelain) viene sottoposto in questa sede sono il frutto di uno sforzo comune che ha messo insieme studiosi italiani e tedeschi: cinque-seicentisti e marinisti di chiara fama, comparatisti e critici letterari nonché esponenti di discipline contigue come l’iconologia, la storia dell’arte e quella della musica, utili per analizzare l’Adone e la sua ricezione nelle più svariate sfaccettature e implicazioni poetologiche e, più generalmente, artistiche. Oltre che alla cerchia di seicentisti e “addetti ai lavori”, il volume si rivolge al lettore curioso e disponibile a rileggere (in senso calviniano) un classico così impegnativo, ma fondativo del Barocco europeo, grazie alle influenze esercitate dal suo autore su letterati, italiani e stranieri, suoi contemporanei.

Su >Mignon. Studi di Italianistica germanofona <
La collana prende il nome dall’omonimo e alquanto enigmatico personaggio del Wilhem Meisters Lehrjahre (1795–96): un’orfanella di circa tredici anni, cresciuta fra gli artisti di un circo, che il protagonista lega a sé, sottraendola alle precarietà di una vita errabonda. Tra le principali figure del Bildungsroman goethiano, Mignon è caratterizzata da un’intensa Sehnsucht (“nostalgia”) per l’Italia, suo Paese d’origine, e incita di continuo Wilhelm ad intraprendere un viaggio verso Sud, onde poter rivedere la sua amata terra.È in bocca a questa efebica creatura — personificazione simbolica della tradizionale italofilia germanica — che il Dichterfürst mette i celeberrimi versi di Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn? («Conosci il Paese dove fioriscono i limoni?»), vero e proprio manifesto di quella inestinguibile “nostalgia” — ma questo termine rende solo approssimativamente il tedesco Sehnsucht — per il Belpaese, che vede in Goethe il suo più illustre rappresentante e nel suo Italienische Reise uno dei più esemplari testi fondativi di un’idea dell’Italia “Giardino d’Europa”.Il tragico destino di Mignon che troverà la morte, consunta dal suo inappagato vagheggiamento per l’Ausonia, rappresenta la nota più drammatica della secolare fascinazione esercita da questa terra sui “Nordici” e del loro insaziabile desiderio di classicità.Dall’incarnazione goethiana della Sehnsucht — che il pittore Friedrich Wilhelm von Schadow raffigurò in foggia angelicata, a unire in sé mondano e ultramondano — prende dunque il nome una nuova collana di Studi che persegue uno scopo rimasto a lungo insoddisfatto: presentare al pubblico italiano i risultati di ricerche di critica letteraria, linguistica o cultural Studies realizzate da valenti italianisti attivi al Nord delle Alpi.Il suo intento è, in primo luogo, quello di pubblicare in prima edizione italiana studi già editi — perlopiù in tedesco, ma non solo — in ambito germanofono, nonché di offrire prime edizioni assolute di lavori inediti, con una particolare attenzione rivolta al cosiddetto Nachwuchs, le promettenti giovani leve del mondo accademico germanofono.Pertanto, » m i g n o n « s’intende come vetrina di innovativi risultati di ricerca che, spesso a causa dello scoglio linguistico, sono restati o resterebbero preclusi agli addetti ai lavori italofoni, ma anche come ponte culturale che invoglia a “varcare confini”, geografici così come mentali e culturali.

Inhalt

“Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per verità non ha a fare con essi più che con qua-lunque altro dì dell’anno, paiono avere con quello un’attinenza particolare […]. Ed ho notato, interrogando in tal proposito pa-recchi, che gli uomini sensibili, ed usati alla solitudine, o a conver-sare internamente, sogliono essere studiosissimi degli anniversari, e vivere, per dir così, di rimembranze di tal genere.”
Gli studi raccolti nel presente volume costituiscono la versione rivista e ampliata di interventi tenuti nell’ambito di un convegno internazionale dal titolo “L’Adone: Mythos, Macht, Meraviglia”, svoltosi nel 2019 presso la Humboldt-Universität zu Berlin_, su iniziativa dell’Istituto di lingue e letterature romanze (_Institut für Romanistik) del prestigioso Ateneo berlinese. Organizzato in collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura della capitale tedesca per celebrare — con buona pace di Leopardi e della sua opinione su simili occasioni — il 450mo anniversario della nascita di Giovan Battista Marino, il simposio vide l’adesione di numerosi studiosi italiani e tedeschi, fra cui cinque-seicentisti e marinisti di chiara fama, comparatisti e critici letterari così come rappresentanti di discipline con-tigue, ma altresì utili per indagare il “poema di pace” e la sua ricezione, come l’iconologia, la storia dell’arte e quella della musica. A tutti loro va il più sentito ringraziamento per aver onorato il convegno della loro pre-senza e contribuito, attraverso i loro interventi e la partecipazione appassionata al dibattito che ne scaturì, alla riuscita di una manifestazione, che — si spera — è riuscita nell’intento di segnare una pietra miliare della marinistica germanofona.
Con il titolo del convegno s’intese giocare, oltre che con il mito dell’avvenente figlio di Mirra, con due capisaldi della poetica mariniana: da una parte il “potere” (ted. Macht) del Poeta sul Principe, ossia l’immortalità della Poesia rispetto alla fugacità del dominio (per cui è più il Principe, con le sue vittorie e conquiste, ad aver bisogno, per passare alla storia, della parola eternante del Poeta, di quanto questi non dipen-da dalla di lui protezione). Dall’altra, includendo la Meraviglia, la triade giocava con l’assunto mariniano, sancito dalla celeberrima Fischiata XXXIII, che contempla nella creazione di questo effetto la finalità dell’arte poetica. A ben vedere, la formulazione del titolo nasconde in sé un’informazione meno palese, ma non per questo meno degna di riflessione. Si tratta di una cognizione foriera di molteplici implicazioni in grado di rivelarsi attraverso una semplice trasformazione del sostantivo Macht nel verbo macht (terza persona singolare di machen_: fare). Il risultato — “Mythos macht Meraviglia” — profila il principio poetico mariniano come diretto prodotto del mito e, quindi, della sua trasformazione in narrazione poetica. L’idea di un mito che “fa” (_i. e. produce) meraviglia getta una luce nuova sul maggior teorico di quest’ultima quale finalità poetica e su un componimento-monstrum, fonte di maraviglia nel lettore già solo a partire dalla mole.
Se e quanto ciò abbia favorito la lectura Marini anche in ambito germanofono, è tutto da verificare. Lo studio critico della figura e dell’opera del poeta partenopeo rappresenta, certo, un settore di nicchia dell’Italianistica transalpina (senz’altro più feconda — manco a dirlo — su Dante o su epoche e Autori molto più vicini a noi), ma forse proprio per questo è animato da indefessi studiosi che hanno al loro attivo ricerche di ampio respiro comparatistico e interdisciplinare, sfociate in lavori dagli esiti spesso rimarchevoli.
Dunque, quale migliore occasione di incontro e scambio con i loro colleghi italofoni, di un convegno dedicato all’_opus magnum_ mariniano? E quale luogo di presentazione più ideale, per raccoglierne gli Atti, di una miscellanea come la presente, nata come primo volume di una nuova collana — che qui s’inaugura — concepita dal suo direttore come vetrina dell’Italianistica germanofona nonché piattaforma di con-fronto e dialogo fra studiosi attivi al di qua e al di là delle Alpi? Nell’auspicare che » mignon « — “piccina” solo di nome — possa avere lunga vita e suscitare di volume in volume l’interesse di sempre più lettori, contribuendo, nel suo piccolo, a promuovere e rinverdire il Kulturaustausch italo-tedesco, rivolgo un sincero ringraziamento alle coautrici e ai coautori che — a mo’ di ideali madrine e padrini —, tengono a battesimo la collana con i contributi qui raccolti. Inoltre, ringrazio di vero cuore i membri del comitato scientifico — le amiche e colleghe Cornelia Klettke (Potsdam) e Gerhild Fuchs (Inn-sbruck) nonché l’amico e collega Alejandro Patat (Siena Stranieri) — per aver accettato di accompagnarmi con la loro perizia in questo progetto. Alla “Aracne editrice”, infine, va tutta la mia gratitudine per aver creduto sin da subito nelle potenzialità della collana, lanciandosi con convinzione in questa nuova avventura editoriale.
RU
Berlino, luglio 2021


Anmerkungen

keine

Ersteller des Eintrags
Roberto Ubbidiente
Erstellungsdatum
Mittwoch, 18. August 2021, 09:37 Uhr
Letzte Änderung
Sonntag, 22. August 2021, 22:50 Uhr