Stadt: Innsbruck

Frist: 2017-09-24

Beginn: 2017-11-30

Ende: 2017-12-01

La riflessione sullo spazio è tornata protagonista delle scienze sociali e umanistiche (Dünne 2015; Löw 2001). La letteratura, la storia, la sociologia, gli studi culturali utilizzano sovente strumenti di analisi propri della geografia, dell’urbanistica, della topografia. Lo spazio, che può essere di volta in volta reale, simbolico, diegetico, virtuale, si dà a vedere, diviene quindi osservabile a pieno, soprattutto nel momento in cui gli individui (ma anche istituzioni, culture, discipline, arti) che lo abitano entrano in contatto, si riconoscono e interagiscono. Per studiare lo spazio, specialmente in chiave soggettiva e sociale, occorre quindi superare una mera visione geografica e mettere in campo strumenti interdisciplinari che riflettano i diversi modi di mettersi in contatto con la realtà. È necessario spostare l’attenzione dall’ordine dello spazio alle pratiche, alle esperienze e alle interazioni che avvengono nello spazio stesso.
Marie Louise Pratt (1991) è riuscita in questo intento, introducendo all’interno degli studi letterari il concetto di «contact zone». La studiosa inglese ha definito quest’ultime come «social spaces where cultures, meet, clash and grapple with each other, often in contexts of highly asymmetrical relations of power, such as colonialism, slavery, or their aftermaths as they are lived out in many parts of the world today». Il concetto di zona di contatto, in rapporto con altre discipline, si è modificato nel tempo. La stessa Pratt (1991) ha lasciato intravedere il potenziale della categoria al di là dell’interpretazione delle dinamiche coloniali.
Ciò che determina e produce la zona di contatto sono insomma le pratiche di interazione tra i vari soggetti e oggetti del discorso. In questo senso lo scopo delle nostre giornate di studio è quello di esplorare ulteriormente le risorse euristiche della categoria di zona di contatto e aprire nuove prospettive metodologiche e teoriche legate allo studio e all’analisi interdisciplinare delle forme di spazialità. In particolare intendiamo verificare ed espandere le potenzialità della categoria in relazione a specifici ambienti istituzionali e culturali in Italia (città, musei, spazi teatrali, festival, case editrici, ecc.) nel loro intersecarsi con pratiche e sperimentazioni estetiche in un determinato contesto discorsivo. In relazione a questi obiettivi, sollecitiamo quindi contributi provenienti da diverse prospettive disciplinari, che possono spaziare sui seguenti, ma non esclusivi, campi d’indagine:

• Letteratura, cinema e zone di contatto
• Teatro, performance e interazione
• Relazioni tra spazio e comunicazione
• Interazioni tra le arti e i media
• Spazi virtuali come zone di contatto
• Intermedialità e interdisciplinarità
• Migrazione e diaspora
• Teorie del contatto
• Intersezionalità e studi di genere
• Mediazione e transfer culturale

Le relazioni potranno essere tenute in italiano, inglese o tedesco. L’Università di Innsbruck potrà farsi carico delle spese di alloggio e contribuire, entro certi limiti, alle spese di viaggio.

Gli abstract (autore, affiliazione, titolo, testo, indirizzo mail) di non oltre 250 parole vanno inviati, unitamente ad una breve nota biografica e in un unico file pdf (COGNOME_Abstract), entro e non oltre il 24 settembre 2017 al seguente indirizzo: contactzones-romanistik@uibk.ac.at.

Beitrag von: Alessandro Bosco

Redaktion: Redaktion romanistik.de